GAY/SINGLE/SOSTITUIBILI



Il dolore è una sensazione momentanea, si cercano modi per alleviarlo e ci si fa un idea ben precisa di come farlo andare via.
Siamo convinti di poterlo sconfiggere rimanendo con una determinata persona, ce lo ripetiamo fino a farlo diventare una legge precisa, lo diciamo ad altri, lo scriviamo per mail, su un quaderno o in whatsapp, ma in verità non ammettiamo che basta un altra figura su cui concentrarsi, per distrarci e girare pagina.
Io personalmente lo trovo difficile, dopo una storia voglio sempre recuperare il rapporto con me stesso in primis, devo rimettermi in carreggiata da solo prima di prendere la responsabilità immensa di affidarmi a qualcun altro nuovamente.
Devo ballare, saltare, ubriacarmi, sbattere la testa, avere la nausea continua un giorno intero, fare, pentirmi, pentirmi di non aver fatto qualcosa, lavorare, viaggiare, amare i miei amici all'ennesima potenza, per poi riassestare la testa e indirizzarmi verso una giusta direzione di coppia.
Mi do tempo anche per pensare a quello che ho chiuso, come l'ho chiuso e  se l'ho chiuso definitivamente, il tempo serve a tutti per ragionare sul latte versato e quello che ancora si deve versare, non sono uno che torna sui propri passi, ma se ne vale la pena e  se la persona vale lo faccio.
Non ho mai creduto nel concetto "chiodo scaccia chiodo", nel senso che so che funziona ovviamente, ma è anche la via più facile, tra le distrazioni ci potrebbe essere il sesso divertente, ovviamente sicuro, le serate dove perdi volontariamente il controllo, i baci a casaccio in sbronza persa,
ma trovare dopo poco tempo la figura di sostituzione per occupare la mente, credo che sia la più malsana delle cure.
Una medicazione apparente che copre la ferita ma lascia l'infezione in via di sviluppo e potrebbe ricomparire dopo un po' con un dolore lancinante quando meno ce lo aspettiamo.
Dopo questo quadro clinico anche un po' schifoso, torno alle mie tante cose da fare, mi piace distrarmi con il lavoro, il tanto lavoro che ho sempre avuto per fortuna amo e mi ricarica.
Forse il mio chiodo/sostegno/punto di forza/distrazione è proprio il lavoro, mio alleato nel non pensare troppo a cosa mi fa stare male.